Le storie cavalleresche a dispense
PARTE PRIMA
Le antiche dispense sulla “Storia dei Paladini di Francia“
Oggi la “Storia dei Paladini di Francia” si può leggere, per intero, tramite comodi libretti di formato 14X20 cm.
E’ l’edizione, in tredici volumi, del Gruppo Editoriale Brancato-Clio-Biesse-Nuova Betti di S. G. La Punta (CT), pubblicata tra il 1993 e il 2000 e curata da Felice Cammarata. (Ma esistono anche altre edizioni moderne del 1970/71 della casa editrice Celebes).
Nella seconda metà dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento, la “Storia dei paladini di Francia” veniva letta a puntate mediante “dispense” vendute nelle edicole. Come, per esempio, la “Storia dei paladini di Francia” di Giusto Lodico stampata a Palermo dall’editore Gaudiano nel 1858, 1859, 1860, 1862.
Inizialmente il formato delle dispense doveva essere in 4° (1) (il formato in 4° - in quarto è riferito al lato più lungo della dispensa, una misura compresa tra 28 e 38 cm.) per poi passare all’ 8° (2) (il formato in 8° - in ottavo - è riferito al lato più lungo della dispensa, una misura compresa tra 20 e 28 cm.).
Le dispense qui presentate, se non diversamente indicato, erano originariamente in ottavo. Il taglio effettuato nella rilegatura a libro ne ha alterato leggermente la dimensione.
Ecco un’edizione antica (del 1895) con le dispense rilegate
a libro.
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Cominciando dal re Pipino alla morte di Rinaldo
Lavoro di Giusto Lodico
con l’aggiunta di altri famosi autori
Tipografia Giannone e Lamantia Palermo 1895 |
Caratteristiche del libro: formato 17X25,5 cm., 658 pagine + 3 di indice, 42 dispense, LXXIII capitoli.
La xilografia del frontespizio riporta la didascalia Lanfroi e Olderigi uccidono il re Pipino suo padre.
Ogni dispensa è arricchita da una xilografia con didascalia tranne la 42, l’ultima con l’indice. Tutte le dispense costavano 10 centesimi, tranne l’ultima, con meno pagine, che costava solamente 5 centesimi.
Anche se il libro riporta solamente un autore, Lodico, deve intendersi come testo del Lodico corretto e aggiornato da Giuseppe Leggio.
Già nel 1957, infatti, il Professor Ettore Li Gotti aveva evidenziato come per ovviare alle richieste dei lettori che non trovavano più la Storia del Lodico, il Piazza ... [editore palermitano, N.d.A.] intorno al 1897 si fece concedere dall’ottantenne Lodico, cui regalò qualche libro, il permesso di “correggere” ed adattare la sua Storia dei paladini incaricando della bisogna … Leggio. (Il teatro dei Pupi, Sansoni, Firenze; pag. 114).
L’intervento del Leggio sul testo del Lodico si evince anche dalla lettura della nota Ai Lettori firmata dallo stesso Leggio (in calce l’intera trascrizione) e nella quale spiega il suo ambizioso progetto Nell’accingerci a voler pubblicare la storia dei Paladini di Francia, ci è venuta l’idea di pubblicarla tutta per intiera, dove Giusto Lodico lasciò addietro molti strani avvenimenti, senza poterla del tutto compilare.
Ecco l’invito del Leggio, nell’ultima pagina del primo volume, a Sempre domandare la storia di Giusto Lodico e non quella di Manzanares. (Manzanares era un altro scrittore di dispense di quel periodo).
La pagina iniziale della 25esima dispensa con xilografia e didascalia.
Estremamente laborioso e lungo evidenziare le differenze tra il testo originale del Lodico e le correzioni apportate dal Leggio (limitatamente ai volumi in nostro possesso). Pochi esempi, infatti, non possono evidenziare l’entità e l’estensione delle correzioni e aggiunte apportate dal Leggio. Del resto, non è lavoro adatto a questa sede.
Ecco il secondo volume della “Storia dei Paladini di Francia” in edizione antica (del 1919) con le dispense rilegate a libro.
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Giusto Lodico
Cominciando dal re Pipino alla morte
di Rinaldo
con l’aggiunta di altri famosi autori
Volume secondo
Palermo Giuseppe Piazza – Librajo –
Editore Corso Vitt. Em. – Quattro
Cantoni 1919. |
Anche questo è un testo di Lodico corretto e aggiornato da Leggio.
Caratteristiche del libro: formato 16X26,5 cm., 601 pagine + 7 di indice,
38 dispense, LXXV capitoli.
La xilografia del frontespizio riporta la didascalia Prodezze di Rinaldo in cui toglie agli spagnoli Orifiamma.
Ogni dispensa, tranne la 38, è arricchita da una xilografia con didascalia.
La pagina iniziale dell’ottava dispensa con xilografia e didascalia.
Ecco il terzo volume della ”Storia dei Paladini di Francia” in edizione antica (del 1896) con le dispense rilegate
a libro.
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Giusto Lodico
Cominciando dal re Pipino alla morte
di Rinaldo
con l’aggiunta di altri famosi autori
Volume terzo
Palermo, Giuseppe Leggio Editore
1896.
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Anche questo è un testo di Lodico corretto e aggiornato da Leggio.
Caratteristiche del libro: formato 17X25,5 cm., 708 pagine,
45 dispense, LXXI capitoli.
La xilografia del frontespizio riporta la seguente didascalia: Orlando divenuto pazzo getta le armi e uccide molti contadini.
Ogni dispensa è arricchita da una xilografia con didascalia tranne la 45, l’ultima. Tutte le dispense costavano 10 centesimi, tranne l’ultima, con meno pagine, che costava solamente 5 centesimi. La dispensa 44 presenta una xilografia a piena pagina per la
rotta di Roncisvalle e la morte di Orlando e dei paladini.
Le prime tre dispense riportano l’errata dicitura II volume.
La pagina iniziale della 15esima dispensa con xilografia e didascalia.
Nella pagina Al benevole lettore lo stesso Leggio informa il lettore su alcune parti aggiunte e, cosa più importante, ringrazia per il successo nelle vendite. Possiamo, quindi, ipotizzare che i pupari
trassero beneficio da
questa nuova ondata di dispense e nuovo impulso e nuova linfa per il loro lavoro creativo.
L’ultima pagina di questo terzo volume riporta l’annuncio di una nuova pubblicazione: L’assedio di Troia, ovvero Ettore ed Achille opera interamente di Giuseppe Leggio. (L’assedio di Troia è inserito nell’elenco delle opere di Giuseppe Leggio dato dal figlio Antonino nel suo libro L’Opera dei pupi attraverso gli scritti di Giuseppe Leggio Manzella, Roma, 1974).
Parleremo delle altre opere del Leggio quando presenteremo il Trabazio.
Questi libri erano dei veri strumenti di lavoro dei pupari. Ecco una copia del secondo volume della “Storia dei Paladini” adattata, in modo semplice ma efficace, per averla sempre a disposizione durante gli spettacoli (si appendeva nella quinta di combattimento).
TRASCRIZIONI:
AI LETTORI
Nell’accingerci a voler pubblicare la storia dei Paladini di Francia, ci è venuta l’idea di pubblicarla tutta per intiera, dove Giusto Lodico lasciò addietro molti strani avvenimenti, senza poterla del tutto compilare.
Or sapendo che la volontà dei lettori è di avere tutta per intiera la storia dei Paladini e di non farsi censurare da altri ci siamo messi ad appagarvi.
La presente storia, avrà il giusto principio, col cominciare dal re Pipino, la sua sventurata morte per mano dei due suoi figliuoli bastardi, cioè Lanfroi ed Olderigi, la fuga di Carlotto le sue prodezze riportate nella Spagna sotto il nome di Mainetto, e come lui uccise Bramante e Polinoro famigerati guerrieri, e come acquistò la Francia con uccidere i suoi traditori fratelli.
Nella presente storia leggeranno, gl’incanti del mago Tuttofuoco nel campo di Rovenza. La liberazione di Rinaldo da Malagigi nell’anfiteatro dei leoni, la vita del gigante Burato.
Gl’incanti della maga Angelina per rapire Aldabella. Rinaldo sotto il nome di Aldobrandi per rapire la figlia di Gano di Mgonza. La morte di Pipino figlio di Carlo Magno, e di Baldovino figlio del Danese Uggiero per opera di Gano. La guerra di Marsilio alla Francia col guerriero con la voce incantata. I fatti di Orlando finto Antiforro. La bravura di Rinaldo nel sottomettere Ferraù. La morte di Guidone selvaggio per opera di Gano, e come Perinda figlia di Guidone il selvaggio uccide Antea credendola l’uccisore di suo padre. I giusti fatti di Malaguerra, e tanti altri avvenimenti che leggeranno durante l’opera.
Nella presente storia si tratterà di quanto soffrì la Francia, allorchè governava Carlo Magno, e delle avventure singolari che dovettero superare i paladini; i quali, or pugnando cogl’infedeli, or per amore, non furono mai perdenti. Verranno eziandio accennati tutti i tradimenti che ordì il conte Gano di Magonza contro Carlo, e la sua corte, tenendo occulta corrispondenza, coi Saraceni, per abbattere la grandezza di lui e dei suoi Eroi.
Non si terrà celato, quel che Malagigi oprò colla sua magica potenza a prò dell’invitto Carlo, anzi d’ordinario udirete che l’inferno tutto egli comanda
per la salute dei Chiaramontani e Montalbanesi.
L’utile poi che si potrà ricavare, dalla lettura di una serie di avvenimenti, la maggior parte pel sostegno della cattolica Chiesa. Si è che potrà formar un cuore veramente morale, e religioso, mentre durante questa storia vedrassi come l’orgoglio, e la superbia, in compagnia della perfidia, quando si vedranno già all’apice della potenza, e di far paura all’universo tutto, crolleranno negli abissi, e ciò sembraci abbastanza per l’uomo attenersi sempre a quanto ci viene detto dell’Evangelo: L’umile sarà esaltato, e chi si esalta sarà umiliato.
Pria dunque di dare principio a tale storia, sembraci opportuno il dire, che la descrizione che intraprendiamo, non è nostra parte, né moderna l’ invenzione di quanto essa racchiude; ma è quella che da più secoli si è raccontata. Infatti chi non ha udito strepitare le armi di Orlando e Rinaldo? E quanti traggono il vivere, narrando le grandi imprese di si fatti Eroi? I lettori non resteranno soddisfatti se pria non scorreranno il nostro libro, perlocchè nessuno ignora che sé antica e stata questa cronaca, però non mai intiera, né ridotta ad
un ordine magico progressivo come ora la presentiamo.
L’unica nostra fatica è stata di riunire tutti gli autori che d’essa discorrono, e che vollero si fatte avventure
e illustrare col bel genio di poesia, o mettere
ciò che fu parto della fantasia poetica, e descrivere quello, che sembra verosimile.
Una sola cosa vorremmo che il benigno lettore abbia a compatire, la qual’è che il nostro libro fugge l’eleganza, ed
il dire metaforico, e ciò non dovrà essere a male, poiché francamente confessiamo, che non avremmo scritto per far
pompa del nostro debole ingegno, ma per passatempo a tutti coloro, che vanno in traccia di udire cose piacevoli, o che
la loro mente non sia tanto da potere
aprire i libri dei dotti.
Gli editori Giuseppe Leggio e C. |
Al benevole lettore,
Nell’intraprendere la pubblicazione del terzo ed ultimo volume della storia dei Paladini, è mio dovere di porgere ai lettori i più sentiti ringraziamenti per la benevolenza con cui accolsero la seconda parte, e ciò mi sospinge viemmaggiormente a far del meglio a che anco la terza parte riesca più che possibile veritiera per quanto riguarda la cronologia.
Adempirò la promessa di terminare l’opera tutta per intiera dove nel terzo volume troverete altri fatti aggiunti, cioè: la corsa dei cavalli a Parigi cogl’incanti di Malagigi, la morte di Guidone Selvaggio, per opera di Gano, e come Perinda figliuola di Guidone Selvaggio e Marfisa uccise Antea credendola uccisore dei padre suo, e molti altri strani avvenimenti che i signori lettori trascorreranno nel corso del terzo volume.
Giuseppe Leggio – Editore
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Note:
1) Giuseppe Piazza l’intraprendente giornalaio nel 1885 pensò bene di trasformarsi in editore e cominciò con lo stampare in 4° con piccole vignette a guisa di testate di capitoli – come aveva fatto l’editore Gaudiano per la Storia del Lodico - i Reali di Francia … (Ettore Li Gotti Il teatro dei Pupi, Sansoni, Firenze – pag. 114).
2) Leggio … nel primo decennio del nostro secolo [Il Novecento, N.d.A.]
stampava e ristampava continuamente i suoi foglietti in 8° … secondo la richiesta … (Ettore Li Gotti Il teatro dei Pupi, Sansoni, Firenze – pag. 116).
Carmelo Coco 21/06/2014
[Tutti i libri mostrati - ad eccezione dei volumi editi dalla Clio - fanno parte della collezione del Maestro puparo Salvo Mangano. Nessuna parte di questo articolo - testo, immagini - può essere riprodotta senza autorizzazione scritta dell’autore].
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