I turisti che visitano il Colosseo amano farsi fotografare assieme ai centurioni romani, figuranti e attori con armatura e gladio; e amano scattare foto durante la simulazione di combattimenti. Qualche volta è il turista stesso che sfida il centurione a duello (le spade sono di plastica o di legno) facendosi riprendere dagli amici.
Un lavoro al quale si sono adattate molte persone per poter mantenere la famiglia. Un lavoro creativo che merita una regolarizzazione e regolamentazione da parte del Comune.
Ma, a ben conoscere Roma, esistono altri posti dove è possibile, dopo aver chiesto e ottenuto i relativi permessi, adattarsi a lavorare in maniera creativa - da vero teatrante.
Parlo del “Vicolo della spada di Orlando” da me messo in rilievo e fatto conoscere nel libro “Gita sul Tevere - Tre uomini su un barcone in compagnia di un cane non proprio di razza” (Youcanprint, 2013).
Orlando, il grande paladino di Francia, nei suoi itinerari eroici, passò anche da Roma.
Nel vicolo, nei pressi del Pantheon, si trova il troncone di una grande colonna. Si crede sia stata tagliata con la Durlindana, la spada del Paladino Orlando. La colonna, circa 1,7 m. di diametro per un’altezza presunta di 15 m., faceva parte del Tempio di Matidia, suocera dell’imperatore Adriano.
L’attore, vestito come il paladino Orlando, con la Durlindana sguainata, muovendosi come un pupo siciliano, si posizionerà all’imbocco del “Vicolo della spada di Orlando” per attirare curiosi e turisti. Preventivamente avrà preparato la scena teatrale posizionando, sotto il nome della via, una lapide multilingue in cartone (temporanea, da rimuovere a fine lavoro).
Su dei cavalletti posizionerà, come anticamente si faceva, dei cartelloni con le scene della vita e delle imprese di Orlando.
Muovendosi come un pupo siciliano parlerà ai turisti del paladino Orlando, della sua fedeltà a Carlomagno, del suo amore per la bella Angelica, della sua pazzia, etc… Narrerà il passaggio di Orlando da Roma alla ricerca di Angelica, del suo combattimento con il cavaliere romano. Poi simulerà il taglio della colonna.
Gli scatti sono assicurati. E anche le relative mance!
Ecco il divertente testo che consiglio per la lapide (tratto dal libro “Gita sul Tevere - Tre uomini su un barcone in compagnia di un cane non proprio di razza”):
Da qui passò il conte Orlando, valente paladino di Francia. Venne a zuffa con un cavaliere romano e, con un potente fendente della sua famosa Durlindana, tagliò in più pezzi la colonna marmorea di un antico tempio romano.
Ecco il dialogo tra i due:
Orlando: «Sono franco, cavaliere paladino».
Il cavaliere romano: «Anch’io mi chiamo Franco e anch’io sono cavaliere Palatino».
Irritato dalla burla, Orlando estrasse la sua Durlindana e menò dei fendenti poderosi, tagliando una delle colonne del tempio.
I due cavalieri, poi, si chiarirono e andarono a bere assieme, come grandi amici, in una bettola vicina.
Chiaramente, in questo caso, ci potrà essere un solo Pupo siciliano, un solo Orlando. Un solo vero teatrante. Ma se si aggregasse anche una bella Angelica ...
Carmelo Coco 27/05/2015
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